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Ecco la riforma Anaao per il pronto soccorso

Sindacato Redazione DottNet | 01/07/2019 15:22

Aumentano sensibilmente per gli operatori le possibilità di patologia cardiopolmonari, aumenta il burnout

Sono tre i punti principali su cui si basa la proposta della Commissione emergenza Anaao-Assomed per riformare i Pronto Soccorso: condizioni di lavoro, corretta previsione del fabbisogno di personale e gestione adeguata dei codici minori. "Sebbene - spiega in una nota la Commissione del sindacato dei medici - le recenti nuove linee guida elaborate dal ministero della Salute e diffuse alle Regioni sulla riforma di alcuni aspetti del Pronto Soccorso (nonostante l' assenza di rappresentati degli operatori del settore che sicuramente avrebbero apportare al documento ministeriale un fondamentale contributo) testimonino l' attenzione a una problematica sempre piu' accesa e drammatica, esse si rivelano ancora insufficienti per affrontare tutte le criticita' fino ad ora riscontrate ed ormai esacerbate". Come dimostrato dalla letteratura scientifica piu' accreditata, lavorare in Pronto Soccorso e' usurante. Aumentano sensibilmente per gli operatori le possibilita' di patologia cardiopolmonari, aumenta il burnout. Anche per questi motivi, la scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza non e' in Italia ancora tra le piu' ambite, al contrario di quanto avviene negli altri Paesi Ue.

La commissione propone pertanto: che tutti i medici in pianta organica presso 118, Pronto Soccorso e Medicina d' urgenza collegati, abbiano diritto ogni anno a ulteriori 10 giorni di ferie da godere continuativamente ed obbligatoriamente nei mesi non estivi; l' uscita, su richiesta del singolo medico, al compimento dei 60 anni di eta', dai turni notturni, ovvero la possibilita' di ridurne il numero; la previsione del rispetto di tutti gli istituti contrattuali e normativi previsti al fine di ridurre e contenere il disagio lavorativo in Pronto Soccorso; che si prevedano unitamente norme che impongano alle Regioni di adottare i provvedimenti necessari ad ottenere piu' posti letto, migliore assistenza territoriale; in riferimento alla sicurezza sul luogo di lavoro, e' indispensabile che gli organici dei Pronto Soccorso non siano sottodimensionati al fine di una reale riduzione del rischio per gli operatori (e' nozione comune che in caso di persona agitata/violenta il numero minimo di operatori sanitari per l' intervento di contenimento/sedazione non deve essere inferiore a 6 unita', disposizione che dovrebbe essere prevista nel Documento aziendale di Valutazione del Rischio).

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 Inoltre, in tutte le sedi di Pronto soccorso devono essere presenti sistemi di sorveglianza attiva ed in video h 24 ed un canale dedicato per garantire l' accesso diretto delle forze dell' ordine. Il secondo punto riguarda la previsione dei fabbisogni di personale medico, accesso alla formazione ed integrazione della rete formativa. Infine, tra le proposte della Commissione, e' necessario intervenire sulla gestione dei codici 'minori', coinvolgendo i medici di medicina generale, implementando i sistemi di telemedicina e integrando l' accesso diretto ai servizi interessati per pazienti gia` valutati in Pronto Soccorso che tornano per completamento diagnostico ('ritorni'). Pertanto, secondo l' opinione della Commissione Emergenza Anaao-Assomed, "il miglioramento delle condizioni di lavoro in ogni Pronto Soccorso e delle sempre piu' drammatiche condizioni dell' intera area emergenza-urgenza, non e' piu' derogabile solo ad iniziative spontanee delle singole Ulss, ma deve diventare una priorita' assoluta per le politiche sanitarie. Infatti, esso non potra' essere garantito solamente dall' assunzione degli specializzandi degli ultimi anni (in numero comunque assai ridotto rispetto alle esigenze), ne' dal solo raggiungimento di tempistiche "certe" delle attese, che necessitano comunque di risolvere anche il problema della carenza di posti letto".

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